Oli essenziali (OE)

  • I tre gruppi di oli essenziali Fitomedical: Integratori alimentari, Aromi per alimenti, Profumatori d’ambiente
  • Utilizzo in diffusione ambientale di oli essenziali
  • Utilizzo di oli essenziali per suffumigi
  • Utilizzo di oli essenziali in aerosol
  • Utilizzo di oli essenziali per la cura del viso e del corpo
  • Utilizzo alimentare di oli essenziali

Ulteriori informazioni sulle proprietà degli oli essenziali e sulle loro applicazioni sono descritti nel periodico aziendale n°3-4/2016 e sulla rubrica di Aromaterapia dei diversi numeri monografici, disponibili in questo sito alla voce Fitonews del menù iniziale.
Per informazioni specifiche sui singoli oli essenziali e sulle miscele di essenze Fitomedical, consultare le rispettive schede tecniche “Oli essenziali” e “Oli vegetali, oleoliti e miscele di essenze” disponibili nell’area riservata.


I TRE GRUPPI DI OLI ESSENZIALI: Integratori alimentari, Aromi per alimenti, Profumatori d’ambiente

La linea Oli Essenziali Fitomedical è suddivisa in 3 gruppi – due “food” e uno “non food” – che, pur senza escludere categoricamente altri usi, ne specificano quello elettivo:

  • Integratori alimentari si distinguono per l’azione equilibrante esercitata sui processi fisiologici dell’organismo;
  • Aromi per alimenti ideali per arricchire e personalizzare ricette di piatti e bevande;
  • Profumatori d’ambiente per l’igiene e la correzione dell’aria in ambienti domestici o professionali. Questa categoria non è indicata all’assunzione orale.

Gli OE in quanto integratori, agiscono come modulatori fisiologici dei processi che consentono il mantenimento del corretto assetto omeostatico. Si possono assumere per via orale, debitamente diluiti secondo le indicazioni fornite in etichetta e seguendo i dosaggi ivi riportati. Possono ovviamente essere utilizzati anche in altri modi (per la diffusione ambientale, le applicazioni cosmetiche, i massaggi, la composizione di profumi, la cucina).
Gli OE aromi per alimenti sono quelli che possono essere aggiunti a preparazioni alimentari (bevande, piatti cotti e crudi, dolci, gelati, ecc.), arricchendone, accentuandone o modificandone le caratteristiche organolettiche. Permettono così di realizzare piatti innovativi.
Possono ovviamente essere utilizzati anche in altri modi (per le applicazioni cosmetiche, i massaggi, la composizione di profumi, ecc.).
Gli OE profumatori d’ambiente sono quelli che trovano applicazione nelle pratiche di igienizzazione o profumazione degli ambienti domestici o dei luoghi di lavoro.
Con le debite precauzioni possono essere utilizzati anche in altri modi (per le applicazioni cosmetiche, i massaggi, la composizione di profumi, ecc.).

Informazioni presenti sull’etichetta degli oli essenziali
La confezione (astuccio ed etichetta applicata al flacone) di ogni referenza dei tre gruppi di OE Fitomedical fornisce le informazioni sulle caratteristiche dell’OE contenuto e quelle necessarie per il corretto uso, che sono conformi alle rispettive normative di riferimento.
Le etichette degli OE Integratori notificati, riportano anche le indicazioni fisiologiche.
Quelle degli OE Aromi per alimenti rispondono alle normative delle etichettature alimentari.
Fra le norme di etichettatura applicate agli Profumatori d’ambiente vi sono le CLP “Classification, Labelling and Packaging” per le sostanze chimiche e miscele, disciplinate dal Reg. (EC) No 1272/2008.

Per tutti viene fornita l’identità botanica: il nome comune italiano o tradizionale e la denominazione scientifica binomiale latina, utilizzata in botanica per identificare senza dubbi un preciso individuo vegetale. Affiancare il nome comune a quello scientifico evita possibili confusioni, come quella generata da termini dialettali variabili regionalmente, diversi ma riferiti alla medesima pianta o a specie affini. Si aggiunga che, in alcuni casi, ci si avvale di più specie dello stesso genere: es. di Eucalipto (genere Eucalyptus) si utilizzano tre specie (globulus, citriodora e radiata), diverse per composizione chimica e applicazioni. Ulteriori equivoci potrebbero derivare da piante molto diverse, che però condividono parte del nome comune o scientifico, come Canfora (Cinnamomum camphora) e Cannella (Cinnamomum verum) o la Camomilla (Matricaria chamomilla), la Camomilla del Marocco (Ormenis mixta) e la Camomilla romana (Chamaemelum nobile).
Viene specificata anche la parte della pianta da cui si è ricavato l’OE (fiori, foglie, cortecce, radici, frutti, ecc.). Quest’informazione è rilevante, dato che esistono specie aromatiche che producono essenze diverse in organi differenti. Queste hanno proprietà salutistiche eterogenee, seppure generalmente con una comune matrice. Ciò riguarda molti agrumi, come la pianta di Arancio (Citrus aurantium) da cui si ottiene, per distillazione dei rami fogliati e dei fiori, rispettivamente gli OE Petitgrain bigarade e Neroli bigarade e, per spremitura del pericarpo, l’essenza di Arancio amaro: li accomuna una generale nota di sedazione, diversificata secondo il tipo di essenza in intensità e bersagli. Ulteriori esempi sono rappresentati dalla Cannella di Ceylon (Cinnamomum verum) da cui si può ricavare un OE dalle foglie e un altro, più conosciuto, dalla corteccia.
L’etichetta dichiara inoltre il paese d’origine della pianta.

Come si ottengono gli oli essenziali

  • Distillato è un OE ottenuto con distillazione in corrente di vapore. È un metodo che si applica alla maggior parte delle piante aromatiche e sfrutta le proprietà fisiche delle essenze, in particolare la loro volatilità. Consiste nel separare L’OE dalla pianta originaria servendosi di un getto di vapore acqueo, che investe i tessuti vegetali e “trasporta” con sé l’essenza. Dal processo si ottengono due prodotti finali: il distillato e l’acqua aromatica. Quest’ultima è l’acqua che deriva dalla condensazione dello stesso vapore, profumata da una piccola frazione d’essenza disciolta in essa; trova applicazione in fitocosmesi, liquoreria, oppure è riutilizzata per generare nuovo vapore.
  • Da spremitura è un procedimento meccanico cui sono sottoposti gli agrumi (Arancio, Limone, Bergamotto, Mandarino, Cedro). La scorza dei loro frutti (pericarpo) presenta ghiandole superficiali nelle quali si accumulano essenze, estraibili con una pressione operata a freddo con apposite apparecchiature. Questo metodo ha sostituito quello manuale (sfumatura), molto tossico, cui anticamente erano dediti donne e bimbi: strizzavano le bucce su spugne che, una volta intrise, erano a loro volta spremute in un recipiente di raccolta.
  • Assoluta è il risultato di un’estrazione con solventi, che si riserva a vegetali dal profumo delicato, poco ricchi in essenza e facilmente alterabili dall’aumento di temperatura, come Gelsomino, Rosa, Vaniglia, utilizzate soprattutto per olfazione. La pianta aromatica è introdotta in un’apparecchiatura idonea e attraversata da un solvente organico con opportune caratteristiche. Da questa fase di lavorazione si ricava la concreta, una massa solida che include, oltre all’essenza, cere ed altri composti lipofili. Questi sono in seguito separati con un lavaggio in alcol etilico e successivi passaggi, fino a ottenere l’assoluta. Dopo l’estrazione non resta alcuna traccia del solvente utilizzato, che è fatto evaporare. Da tempo alcune sostanze tossiche (etere di petrolio, benzene), prima utilizzate come solventi e ora proibite per legge, sono state sostituite da anidride carbonica supercritica (totalmente atossica), da gas liquefatti impiegati nella nuova classe dei refrigeranti per frigoriferi e, in qualche caso, da esano (idrocarburo volatile non tossico).
  • Oleoresina è una sostanza aromatica di aspetto cristallino, o fluido e viscoso, che sgorga spontaneamente da alcune piante essenzifere, soprattutto di origine tropicale, nel cui tronco è sufficiente praticare un’incisione.
  • Essenza ricostituita è un olio essenziale “riprodotto” in laboratorio, per disporre a costi contenuti di alcune delle caratteristiche qualità di essenze molto preziose o di scarsissima reperibilità (vedi “Oli essenziali ricostituiti”).

Altre informazioni in etichetta:

  • Quantità della confezione in ml di OE;
  • Numero di lotto;
  • Data di fine validità;
  • Codice a barre.

Oli essenziali ricostituiti
Si definisce “ricostituito” un OE ottenuto in laboratorio. Il procedimento riguarda essenze molto pregiate o di scarsissima reperibilità (es. Melissa, Neroli bigarade, Rosa, Sandalo), che possono essere “riprodotte” con una spesa contenuta: si individuano con opportune analisi le principali frazioni aromatiche che caratterizzano l’essenza originaria, allo scopo di associare sostanze corrispondenti, ottenute da altre essenze meno costose o per processi di sintesi. Gli OE ricostituiti, preparati proprio per la produzione di alimenti, non pongono problemi di tossicità ma, essendo più “poveri” di composti e quindi meno complessi, risultano indicati per profumazione o aromatizzazione e meno adatti per aromaterapia. Essi sono talvolta denominati “natural identici” (erroneamente, perché sovrapponendosi solo in parte alla complessità dell’essenza originaria, sono piuttosto “natural simili”), oppure “alimentari”, perché utilizzabili nell’aromatizzazione di alimenti.

Variabilità degli oli essenziali
Le caratteristiche dll’OE di una medesima specie aromatica non sono immutabili, ma soggette a fattori che ne condizionano sia la composizione, sia qualità come la profumazione, il colore, la densità e la viscosità.

  • Variazioni nella composizione chimica: i chemotipi

Le condizioni ambientali in cui vive la pianta aromatica (natura del terreno, modificazioni annuali o stagionali di temperatura e umidità, fattori ecologici, ecc.) condizionano la quantità e la composizione dell’essenza da essa prodotta.
A volte, popolazioni di piante della stessa specie botanica, ma cresciute in luoghi differenti per altitudine, latitudine e caratteristiche del suolo, possono produrre OE con variabili chimiche significative: per differenziarle si utilizza il termine “chemotipo” (= tipo chimico).
Tali diversificazioni sono note ed estremamente apprezzate: il chemotipo possiede caratteristiche uniche, preziose per le possibili applicazioni salutistiche. Alcuni esempi: Basilico a linalolo, Rosmarino a borneolo e a cineolo, Timo a borneolo, linalolo, thujanolo e timolo.

  • Variabilità di profumazione, colore, densità e viscosità

Per influenza degli stessi fattori ambientali che influenzano i chemotipi, o per le procedure di distillazione o estrazione cui la pianta aromatica è sottoposta, a volte è possibile che lotti diversi di OE, benché con una comune identità botanica, presentino differenze rilevanti per profumazione, colore e densità. Ad esempio: Sandalo delle Indie OE può avere una colorazione variabile da giallo pallido quasi incolore, a giallo ambrato quasi rossastro; il profumo dell’essenza di Geranio dipende dall’origine geografica (Reunion, Cina, Egitto, Marocco, Kenya) e può essere più o meno intensamente rosato e con sentori mentolati più o meno acuti; la densità dell’olio essenziale proveniente dall’isola di Reunion è diversa rispetto a quello prodotto in Egitto.
Per quanto riguarda la viscosità delle essenze, essa aumenta al diminuire della temperatura e tende generalmente a crescere con il passare del tempo, in relazione all’invecchiamento.
La pratica clinica aromaterapeutica ha dimostrato che l’efficacia di un OE dipende soprattutto dalla presenza di determinate sostanze tra i suoi componenti e che la variabilità intrinseca, inevitabile in un prodotto d’origine vegetale, non influisce in modo rilevante sulle sue proprietà.

Informazioni di rischio e sicurezza nell’etichetta di un olio essenziale
Come accennato, a ciascuna delle tre categorie di OE Fitomedical (Integratori, Aromi, Profumatori) si applicano le normative specifiche di etichettatura e questo vale anche per le avvertenze e la messa in evidenza dei potenziali rischi e dei comportamenti di sicurezza.
Per gli OE Integratori alimentari le avvertenze sono le seguenti: “Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta variata, equilibrata e di uno stile di vita sano. Non superare la dose giornaliera raccomandata. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni di età. Prodotto concentrato, non assumere tal quale ed evitare il contatto con occhi, pelle e mucose.”
Per gli OE Aromi alimentari: “Prodotto concentrato, non assumere tal quale ed evitare il contatto con occhi, pelle e mucose.”
Per gli OE Profumatori d’ambiente si applica il Reg. (EC) 1272/2008 (CLP “Classification, Labelling and Packaging”) che disciplina l’etichettatura per le sostanze chimiche e le miscele, anche di origine naturale. Secondo questa normativa, in etichetta devono comparire i pittogrammi che evidenziano le tipologie di pericolo connesse con l’uso inappropriato di un determinato OE. Inoltre devono essere riportate le frasi di attenzione o pericolo e i consigli di prudenza che indicano i comportamenti da tenere in caso di esposizione al rischio.
In ogni caso, ogni rischio può essere eluso attendendosi alle indicazioni d’uso generali e specifiche riportate a seguito.
Alle regole comuni si aggiungono precauzioni specifiche, segnalate sulle confezioni di alcuni OE. (vedi Tabella “Oli essenziali che richiedono cautela nell’uso”).
Raccomandazioni per evitare danni ad oggetti: riguardano le cautele per prevenire danni a superfici e oggetti sensibili (“Tenere lontano da superfici lucidate e da materie plastiche”). Particolare attenzione va prestata alle pareti di vasche da bagno, da idromassaggio e docce, come pure a “bruciaprofumi” a candela, umidificatori, recipienti per suffumigi, apparecchi per aerosol o altri strumenti analoghi, che potrebbero essere rovinati dal contatto con OE puri.

Indicazioni generali per il corretto utilizzo di oli essenziali
Le essenze si distinguono dagli altri fitoderivati per l’altissima concentrazione. Un millilitro di OE puro, mediamente pari a 20-30 gocce di OE, rappresenta il contenuto di 100 o più grammi della pianta originaria: ne amplifica quindi le potenzialità farmacologiche, ma anche i potenziali rischi dovuti a un utilizzo improprio.
Poiché questi dipendono prevalentemente dalla composizione chimica propria di ogni essenza, dalla quantità utilizzata e dalla modalità di somministrazione, Fitomedical offre un assortimento di OE di qualità estremamente ampio, ma selezionato e corredato delle informazioni necessarie al loro corretto impiego.

Precauzioni relative al tipo di olio essenziale somministrato

  • Prestare attenzione ai potenziali rischi delle singole essenze (fototossiche, irritanti, sensibilizzanti, ecc.) (vedi “Oli essenziali che richiedono cautela nell’uso”);
  • Attenersi alle modalità d’utilizzo e alle posologie indicate: qualunque sia la forma di assunzione degli OE (cutanea, respiratoria o digestiva), la loro interazione fisiologica interessa l’intero organismo, non solo le vie attraverso cui è avvenuto il contatto.
  • Le singole sezioni riportano a seguito posologie e modalità di utilizzo.

Tabella degli oli essenziali che richiedono cautela nell’uso   43 KB in formato PDF

Precauzioni relative alla modalità di somministrazione

  • Non iniettare OE in alcuna forma;
  • Non utilizzare OE se non diluiti in modo appropriato;
  • Non applicare OE puri sulle mucose (bocca, vagina, retto) ed evitare il contatto con gli occhi.

Precauzioni relative al soggetto che assume oli essenziali

  • Evitare ogni OE sospettato di agire come sensibilizzante in caso di soggetti sensibili o allergici;
  • Non utilizzare OE in aerosol in soggetti con storia clinica di asma bronchiale;
  • Non somministrare OE che presentino una potenziale tossicità a bimbi piccoli e donne in gravidanza;
  • Prestare attenzione nella scelta degli OE in presenza di condizioni cutanee anomale (dermatite, eczema, pelle fragile, lesionata o infiammata, ecc.).

Altre precauzioni

  • Conservare gli OE lontano dalla portata dei bambini;
  • Per diluizioni e preparazioni utilizzare materiali di acciaio, vetro, o ceramica e porre attenzione alle superfici di oggetti e arredi: le essenze possono danneggiare diversi tipi di plastiche, vernici, legno, ecc.


UTILIZZO IN DIFFUSIONE AMBIENTALE DI OLI ESSENZIALI

Olfazione e modificazione di tono e umore
L’olfazione esalta la nota aromacologica (aromatica e psicologica) degli OE: la percezione olfattiva influisce quindi sullo stato d’animo, sul tono, sulle emozioni e sulle prestazioni mentali.
A tale scopo è possibile utilizzare singole essenze, loro composizioni o le apposite miscele di essenze presenti nella linea Fitomedical.
Il diffusore scelto da Fitomedical è costruito in legno di frassino e vetro, con una lampadina che produce l’aria calda che accelera l’evaporazione del’OE posto nella vaschetta di vetro. Non necessita di acqua, l’OE non viene alterato, la diffusione è naturale (35-50°C), è di lunga durata ed elevata sicurezza.

Modalità d’utilizzo

  • Può essere sufficiente inspirare il profumo che si sprigiona dal flacone che contiene l’OE, o da un fazzoletto o un batuffolo bagnato con una o due gocce;
  • Tramite diffusione ambientale.

Per conoscere il profilo aromatico dei singoli OE e delle miscele di essenze Fitomedical, consultare le tabelle a seguito.
Tabella profilo aromacologico degli oli essenziali   71 KB in formato PDF
Tabella profilo aromacologico delle miscele di essenze   55 KB in formato PDF

Profumazione e purificazione di ambienti
Gli OE e le miscele di essenze possono essere utilizzati per profumare e purificare gli ambienti domestici e di lavoro. Disinfettano l’aria inquinata e ne correggono le caratteristiche chimico-fisiche (inquinanti, micropolveri, ecc.), bilanciando i rapporti fra ioni positivi e ioni negativi.
Diffusi nell’ambiente, esplicano contemporaneamente la propria attività psico-neurale sulle persone che vi soggiornano.
Le essenze naturali sostituiscono così gli economici ma sintetici e massificati prodotti industriali, premettendo di personalizzare l’ambiente in funzione delle necessità, dei gusti personali, della stagione o delle condizioni di salute.

Modalità d’utilizzo

  • Per piccoli ambienti: per l’interno auto, la cabina armadio, ecc., si può diffondere l’aroma di un OE o di una loro miscela lasciandoli trasudare da un flaconcino di coccio, o ponendone poche gocce su un fazzoletto di carta o stoffa, o un batuffolo di cotone appoggiati su una base (evitare il contatto con materiale di legno, plastica e metallo);
  • Spruzzati nell’ambiente: è possibile diluire gli OE o le loro miscele in alcol etilico (al 2-5%: 40-100 gocce in 100 ml di alcol etilico) e spruzzarli nebulizzati in una stanza. Fare attenzione che le microgocce non ricadano su superfici di legno o plastica: il contatto diretto può danneggiarle o modificarne il colore.
  • Evaporatori per caloriferi: durante la stagione invernale aggiungere alcune gocce di OE o di una loro miscela (indicativamente da 2 a 6, secondo l’ampiezza dell’ambiente) all’acqua degli umidificatori per termosifoni.

Le differenti tipologie di diffusori d’ambiente di oli essenziali
Esistono molti tipi di diffusori d’ambiente per gli OE, dai più semplici a quelli più complessi. Tutti sfruttano le caratteristiche chimico-fisiche degli OE che non sono solubili e miscibili con acqua, ma le cui molecole possono essere trascinate dal vapore dell’acqua in ebollizione a 100°C, anche se la loro temperatura di ebollizione è in genere molto più alta, maggiore di 150°C.
Questo è il principio su cui si basa la distillazione in corrente di vapore (idrodistillazione). Su Tale principio funzionano le cosiddette “lampade brucia-profumi”, che sono costituite da un contenitore in cui vengono messi acqua e OE, sotto il quale si pone una piccola candela. Il calore da essa sviluppato porta a ebollizione l’acqua e il suo vapore trascina l’OE disperdendolo nell’aria. Un calore dolce, moderato e costante, come quello generato da una piccola lampadina (circa 50°C), contribuisce ad accelerare il naturale processo di evaporazione dell’OE in modo analogo a quanto avviene in natura, dove i fiori, le foglie o le resine, riscaldate dal calore solare, liberano nell’aria il profumo delle loro componenti aromatiche.
Un altro principio fisico sfruttato per diffondere l’aroma negli ambienti è quello della ventilazione, dove un flusso d’aria prodotta da un ventilatore facilita l’evaporazione degli OE. Può essere associato a un sistema di umidificazione che diffonde nell’aria il vapore d’acqua a temperatura ambiente. Il metodo di diffusione per nebulizzazione sfrutta un principio fisico (l’effetto Venturi), che consente la suddivisione a freddo di un liquido in goccioline molto piccole ma di dimensioni abbastanza costanti che formano una sorta di nebbia. Su questo sistema si basano anche gli apparati per l’aerosolterapia domestica.
I diffusori a ultrasuoni sono invece costituiti da un serbatoio in cui si trova uno strumento in ceramica che, vibrando, produce ultrasuoni che energizzano aree del liquido circostante, facendo letteralmente esplodere le bolle prodotte da questa energia. La rottura delle bolle genera goccioline molto piccole che si disperdono nell’aria. Sta proprio nell’energia degli ultrasuoni il problema, dato si possono raggiungere localmente temperature elevate e in queste condizioni alcuni componenti degli OE possono essere alterati chimicamente.

Avvertenza
Per l’utilizzo di “bruciaprofumi” a candela, umidificatori e strumenti analoghi, è sempre necessario mettere l’acqua nell’ambiente in cui sono poste le essenze. Diversamente, l’aumento della temperatura può indurre modificazioni chimiche che portano alla formazione di composti dall’odore sgradevole o decisamente irritanti, aumentando progressivamente il potere solvente degli OE nei confronti dei materiali con cui sono a contatto.

Consigli

  • OE più adatti per disinfettare l’aria: Pompelmo, Cedro, Limone, Bergamotto, Eucalipto officinale, Ravintsara, Tea tree, Pino mugo, Miscela di essenze “Freschezza”.
  • OE per togliere gli odori di cucina: Alloro, Cedro, Limone, Rosmarino, Santoreggia, Citronella.
  • OE per l’ambiente in cui asciuga la biancheria, per evitare il formarsi di “odori d’umidità”: Cedro, Pompelmo, Bergamotto, Lavanda, Lavandino, Rosmarino, Mirto, Alloro, Miscela di essenze “Freschezza” (profumazioni fresche); Legno di Rosa, Palmarosa, Geranio, Petitgrain Bigarade (profumazioni floreali); Noce moscata, Sandalo, Sandalo delle Indie, Cannella foglie (profumazioni speziate, legnose); Rosa, Ylang-Ylang, Vaniglia, Neroli (profumazioni romantiche).
  • OE per la stanza da bagno: Bergamotto, Limone, Citronella, Origano, Timo, Cannella corteccia. Per igienizzare e profumare, si possono utilizzare 10-15 gocce di essenza su un batuffolo di cotone idrofilo, posto in un vaso aperto in posizione elevata.
  • OE per tener lontani gli insetti: Sugi, Citronella, Geranio.


UTILIZZO DI OLI ESSENZIALI PER SUFFUMIGI

I suffumigi con OE, pratica che deriva dalle antiche fumigazioni, rappresentano un uso intermedio tra l’olfazione per diffusione ambientale e l’aerosol. Rispetto alla prima, le molecole aromatiche sono veicolate alle vie respiratorie dal vapore acqueo e in quantità maggiore; in confronto all’aerosol, i suffumigi interessano solo le prime vie aeree (strutture esterne ed interne del naso, cavo orale, gola): lo scopo è di lenirle e disinfettarle.
Possono essere utilizzate singole essenze, loro composizioni estemporanee, o le apposite miscele di essenze (es. miscela “Freschezza”) presenti nella linea Fitomedical.

Modalità d’utilizzo
Aggiungere alcune gocce di OE o di una loro miscela (indicativamente da 2 a 6, secondo le caratteristiche dell’OE) in un recipiente di acqua molto calda; inspirare da naso e bocca i vapori che si liberano dalla superficie dell’acqua con l’ausilio di un asciugamano appoggiato sul capo.

Avvertenza
È sempre necessario mettere prima l’acqua nel contenitore in cui vengono posti gli OE per proteggere i recipienti.


UTILIZZO DI OLI ESSENZIALI IN AEROSOL

L’apposito strumento per aerosol dirige verso le vie respiratorie notevoli quantità di OE in forma nebulizzata, cioè in una dispersione di goccioline di ridottissimo diametro (dell’ordine di micron). In tali condizioni l’OE arriva in profondità a livello polmonare, dove manifesta le proprie attività salutistiche e passa rapidamente nella circolazione del sangue, cosa che suggerisce opportune precauzioni.

Modalità d’utilizzo
Aggiungere l’OE alla soluzione fisiologica, da preferire all’acqua (1-3 gtt. di OE, secondo le caratteristiche dell’essenza scelta, in 2 ml di soluzione fisiologica); lasciare l’apparecchio in funzione un paio di minuti prima di inspirare. Questo accorgimento iniziale permette all’essenza di assumere la dimensione di goccioline, tali da essere disperse.

Precauzioni per l’uso di oli essenziali in aerosol

  • Diluire opportunamente L’OE in relazione alla sua potenziale aggressività;
  • Evitare la scelta di OE irritanti o, qualora questi siano consigliati da personale con formazione e training adeguati e sulla base di considerazioni oculate, utilizzarli fortemente diluiti e somministrarli a più riprese, piuttosto che in un’unica seduta.
  • Non utilizzare OE in aerosol se si è soggetti a forme allergiche o a manifestazioni asmatiche, o lo si è stati in passato (anche solo in presenza di dubbi).

Qualunque sia la modalità di assunzione degli OE (cutanea, respiratoria o digestiva), la loro interazione con l’organismo interessa l’intero individuo, non solo le vie attraverso cui è avvenuto il contatto e, nel caso specifico di aerosol, possono manifestarsi reazioni violente e rapide.


UTILIZZO DI OLI ESSENZIALI PER LA CURA DI VISO E CORPO

Gli OE, impiegati per l’igiene e la cura della pelle di viso e corpo, oltre ad essere apprezzati per il profumo esercitano interessanti proprietà aromacosmetiche, come evidenziato nella Tabella “Qualità cosmetiche degli oli essenziali”.
Tra le diverse applicazioni possibili, le essenze possono essere usate per:

  • Massaggi localizzati o estesi a tutto il corpo;
  • Docce e bagni aromatici;
  • Semicupi, maniluvi e pediluvi;
  • Applicazioni per trattamento di unghie e capelli;
  • Maschere e applicazioni su viso e collo;
  • Preparazione di profumi su base alcolica o oleosa.

Tabella delle qualità cosmetiche degli oli essenziali   60 KB in formato PDF

Modalità d’utilizzo
Gli OE hanno un’elevata affinità per la pelle, che rappresenta per essi una barriera facile da superare, attraverso cui le sostanze aromatiche penetrano raggiungendo velocemente il circolo sanguigno.
La somministrazione di essenze in applicazione topiche richiede quindi attenzione alle seguenti avvertenze:

  • Non utilizzare OE se non diluiti in modo appropriato;
  • Attenersi alle posologie indicate;
  • Non applicare OE puri sulle mucose (occhi, bocca, vagina, ecc.) ed evitare il contatto con gli occhi;
  • Valutare i potenziali rischi dei singoli OE: fototossici, irritanti, sensibilizzanti;
  • Porre particolare attenzione nella scelta degli OE in presenza di ogni condizione cutanea che appaia anomala (dermatite, eczema, pelle fragile, lesionata o infiammata);
  • Non utilizzare OE su soggetti allergici, o con storia familiare di allergia, o sensibili (intolleranza alla lana o a sostanze animali, reazioni cutanee nei confronti di prodotti profumati, ecc.) senza prima averne verificato la tollerabilità.

Potenziali rischi nell’utilizzo esterno di oli essenziali
L’impiego incauto o scorretto di OE può comportare potenziali rischi che un uso razionale e qualche precauzione può evitare. Ciò riguarda in particolare alcune specie aromatiche (vedi. Tabella “Oli essenziali che richiedono cautela nell’uso”), che possono manifestare:

  • Attività fotosensibilizzante: alcuni OE amplificano il danno causato dall’esposizione ai raggi solari e alle radiazioni ultraviolette. Dopo l’utilizzo di queste essenze fotoattive, è meglio non esporre alla luce per almeno 12 ore le aree dove sono state applicate.
  • Attività irritanti: per alcuni OE, contenenti frazioni aggressive per gli epiteli, si consiglia di attenersi scrupolosamente alle concentrazioni indicate.
  • Attività allergicizzante e sensibilizzante: la possibilità di allergia per contatto con OE e la frequenza di sensibilizzazione è molto enfatizzata. Si raccomanda tuttavia di evitare l’utilizzo di OE prima di aver verificato l’assenza di sensibilità individuale, soprattutto in soggetti che, per caratteristiche personali o storia familiare, risultano particolarmente sensibili.

Diluizione degli oli essenziali per applicazioni esterne
Per tutti gli OE vale la regola generale di non applicarli mai puri su pelle e mucose (occhi, bocca, vagina, retto), ma diluiti, impiegandone la quantità strettamente necessaria. Sono tollerate eccezioni solo in poche circostanze, su piccole aree e generalmente su zone cutanee non particolarmente sensibili (es. Tea Tree, essenza apprezzata per le qualità antisettiche e antinfiammatorie per lesioni superficiali, o Lavanda).

Diluenti per l’utilizzo esterno di oli essenziali
La scelta del veicolo per l’utilizzo esterno di OE dipende dal tipo di applicazione.
Per massaggi, maschere e applicazioni su viso e collo, o su unghie e capelli (vedi i rispettivi capitoli) si può ricorrere a:

  • Diluizione in olio: qualsiasi olio di buona qualità può essere ritenuto adatto. La scelta si orienta in funzione delle specifiche proprietà dermatologiche alcuni oli vegetali (vedi “Proprietà di oli vegetali e oleoliti”) o della loro untuosità.
    Generalmente si utilizzano tal quali, ma alcuni (es. olio di Tamanu, Neem) possono essere diluiti con un altro olio base (spesso di Mandorle o Girasole), in percentuale variabile fra il 5% e il 30%, salvo particolare indicazione.
  • Diluizione in creme la Crema base Fitomedical neutra, inodore, è in grado di emulsionare sino al 5% di OE. Può essere utilizzata per massaggio, per applicazione locale, per trattamento cosmetico, ecc. Si può mescolare ad un unico OE tutto il contenuto del vasetto, oppure utilizzarne di volta in volta una porzione, cambiando a piacere la profumazione secondo l’OE o le miscele impiegate.

Come specificato nei singoli capitoli, per docce e bagni aromatici si utilizza:

  • Diluizione in Bagnodoccia disperdente Fitomedical;
  • Diluizione in Kalen Olio Detergente, particolarmente indicato per pelli delicate e sensibili, associa quelle degli OE alle proprie caratteristiche nutrienti;
  • Veicoli estemporanei come latte in polvere o tuorlo d’uovo.

Avvertenza
Gli OE possono danneggiare diversi tipi di plastiche, vernici, legno, ecc.: per diluizioni e preparazioni utilizzare quindi materiali di acciaio, vetro, o ceramica, oltre a porre attenzione alle superfici di oggetti e arredi.

Percentuali per la diluizione domestica di oli essenziali
La percentuale di diluizione delle essenze in un opportuno veicolo è molto diversa, secondo l’uso e soprattutto in base alle caratteristiche dell’OE impiegato: è in ragione dell’1-3% per quelli più aggressivi, oscilla dal 5 al 10% per la maggior parte delle essenze, fino al 20% per quelle più maneggevoli.
Per le preparazioni estemporanee in ambito domestico possono essere utili alcune indicazioni di massima. Seppure vi possano essere variazioni dovute alle differenti densità degli OE, per facilitare le conversioni nei dosaggi, si può tenere presente che:

  • 1 ml (millilitro) di OE corrisponde a circa (più o meno a) 20 – 25 gocce di OE;
  • un cucchiaino da caffè può contenerne da 3 a 5 ml;
  • un cucchiaino da tè può contenerne da 5 a 7 ml;
  • un cucchiaio da minestra ne contiene da 10 a 15 ml.

Per diluizioni più puntuali, è consigliato l’utilizzo di siringhe usa e getta (da 1, 3, 5, 10 ml), dei contagocce graduati reperibili in farmacia, o di quelli più grossi impiegati in cucina.
Per quanto riguarda specificatamente i massaggi, consultare la voce “Concentrazioni di OE in oli vegetali utilizzati come diluenti per massaggi”.

Variabili che modulano l’assorbimento cutaneo degli oli essenziali
Diversi fattori intervengono sull’assorbimento cutaneo delle essenze:

  • Le condizioni della pelle, come la ricchezza del film lipidico e lo stato di idratazione. Per tale motivo, un pretrattamento con detergenti incrementa l’assorbimento, così come l’impiego di oli vegetali e creme “grasse;
  • L’integrità della superficie cutanea: epiteli danneggiati o abrasi favoriscono la penetrazione;
  • La viscosità del veicolo in cui è diluita l’essenza: la sua maggiore o minore viscosità può modulare la cessione dell’olio essenziale;
  • La temperatura dell’interfaccia tra pelle e ambiente. L’occlusione della parte trattata con una copertura di materiale impermeabile (es. pellicola per alimenti), modificando la temperatura e l’idratazione superficiale, incrementa fino a 20 volte la diffusione dell’essenza attraverso la cute; l’applicazione su viso e corpo poco prima di doccia o bagno, o subito dopo, favorisce l’assorbimento.

Utilizzo di oli essenziali per MASSAGGI PER IL CORPO
Applicazioni o massaggi sul corpo possono essere praticati utilizzando sia i singoli OE, sia loro associazioni, sia le miscele di essenze della linea Fitomedical.
I veicolanti più adatti sono gli oli vegetali (OV), gli oleoliti e la Crema base Fitomedical. Queste pratiche, come quelle di docce e bagni aromatici, risultano particolarmente interessanti, perché sfruttano parallelamente l’attività delle essenze tanto sull’umore (per olfazione delle frazioni aromatiche rilasciate nell’ambiente dalla pelle stessa), quanto sulla cute (per contatto), quanto sull’intero organismo (per assorbimento).

Tabella Concentrazioni di oli essenziali in oli vegetali come diluenti per massaggi   78 KB in formato PDF

Massaggi e applicazioni prima della doccia o del bagno
Se il massaggio con gli OE opportunamente diluiti è fatto subito prima della doccia o del bagno, il calore dell’acqua contribuisce ad un rapido assorbimento e all’evaporazione delle frazioni più eteree e profumate, mentre il Bagnodoccia disperdente Fitomedical deterge l’olio vegetale o la crema insieme all’eccesso di essenza.

Consigli

  • Olio tonico aggiungere all’olio base (un cucchiaio da minestra raso di un oleolito, oppure olio di Avocado o Mandorle dolci) 2 gocce di Zenzero OE, 3 gocce di Pompelmo OE, 1 goccia di Pepe nero OE.
  • Olio rilassante aggiungere all’olio base (un cucchiaio da minestra raso di un oleolito oppure olio di Avocado o Mandorle dolci 3 gocce di Petitgrain Bigarade OE e 3 gocce di Camomilla Marocco OE.
  • Olio “softening” vellutante aggiungere all’olio base (un cucchiaio da minestra raso di un oleolito oppure olio di Avocado 2 gocce di Lavanda OE, 2 gocce di Palmarosa OE e 2 gocce di Sandalo delle Indie OE.

Utilizzo di oli essenziali per DOCCE E BAGNI AROMATICI
Docce e bagni aromatici possono essere praticati utilizzando sia i singoli OE, sia loro associazioni, sia le miscele di essenze della linea Fitomedical.
Anche piccole quantità di oli vegetali e oleoliti possono essere veicolate da opportuni disperdenti (es. Bagnodoccia disperdente Fitomedical) per un maggiore effetto nutriente o curativo della pelle (vedi “Proprietà di oli vegetali e oleoliti”).
Queste pratiche, come quelle del massaggio, risultano particolarmente interessanti, perché sfruttano parallelamente l’attività degli OE tanto sull’umore (per olfazione dell’essenza rilasciata nell’ambiente dalla pelle stessa), quanto sulla cute (per contatto), quanto sull’intero organismo (per assorbimento).

Modalità d’utilizzo
L’OE non è miscibile con l’acqua e quindi tende a formare gocce in superficie o sul fondo, entrando poi in contatto con pelle e mucose sostanzialmente puro. È dunque necessario mettere preventivamente l’essenza in un disperdente, quindi mescolare il tutto all’acqua del bagno, agitandola con la mano, o versarlo omogeneamente sulla spugna della doccia.

  • Diluizione in Bagnodoccia disperdente utilizzare mediamente ca. 5-6 gtt, fino a un massimo di 10 gtt di OE per ogni 10 ml di disperdente (= ca. 1 cucchiaio);
  • Diluizione in Kalen Olio Detergente proporzioni analoghe a quelle del Bagnodoccia disperdente;
  • Diluizione in latte in polvere utilizzare 5-10 gtt. di OE per cucchiaio di polvere;
  • Diluizione in tuorlo d’uovo proporzioni analoghe a quelle del latte in polvere per 1 tuorlo; la temperatura dell’acqua non deve essere troppo calda, per evitare che il tutto si rapprenda.

È invece sconsigliato ricorrere al sale grosso da cucina imbibito di essenza, un errato consiglio (il sale accoglie solo le frazioni idrosolubili dell’essenza), spesso ricorrente sulle pagine di alcuni giornali divulgativi.

Avvertenze
Docce, vasche da bagno e bagni idromassaggio possono essere danneggiati da OE non appropriatamente diluiti e dispersi.
È infatti caratteristica delle essenze essere composte da molecole con un notevole potere solvente nei confronti di altre sostanze organiche, come diversi tipi di plastiche, vernici, ecc.
Dal punto di vista del comportamento chimico-fisico, non c’è differenza fra le diverse qualità di OE, né fra quelli naturali e quelli ricostituiti.
In genere i produttori di vasche idromassaggio o di docce, così come quelli di apparecchi di umidificazione o di climatizzazione, specificano nei manuali l’incompatibilità dei loro impianti con OE, profumatori, ecc.

Consigli
Utilizzare come veicolo Crema base Fitomedical, o Kalen Olio Detergente, oppure Bagnodoccia Disperdente Fitomedical nella quantità di 1 cucchiaio da minestra raso per la doccia, oppure 2–3 cucchiai per il bagno.

  • Miscela attivante, stimolante aggiungere alla base da 2 a 6 gocce di Cedro OE e da 2 a 6 gocce di Sedano OE.
  • Miscela distensiva, calmante aggiungere alla base da 2 a 6 gocce di Geranio OE, e da 1 a 3 gocce di Mirto OE.

Utilizzo di oli essenziali per SEMICUPI, MANILUVI E PEDILUVI
Con le stesse modalità descritte per bagni e docce aromatici, è possibile fare semicupi, maniluvi o pediluvi, utilizzando essenze o oli vegetali particolarmente indicati a favorire la circolazione, le condizioni cutanee, ecc.

Utilizzo di oli essenziali per il TRATTAMENTO DI UNGHIE E CAPELLI
Con le stesse modalità descritte per bagni e docce aromatici è possibile preparare trattamenti per i capelli (impacchi, shampoo) e le unghie (massaggi, applicazioni, toccature).
A tale scopo sono indicate a seguito essenze specifiche. Tra i loro possibili diluenti, si distingue l’olio di Neem, rinomato per la nutrizione e la cura di unghie e capelli.

Essenze indicate per il trattamento delle unghie

  • Stimolanti la crescita: Pompelmo, Limone, Lavanda vera
  • Rinforzanti: Rosmarino a borneolo, Cedro, Katafray

Essenze indicate per il trattamento dei capelli

  • Capelli secchi: Lavanda vera, Carota, Sandalo, Sandalo delle Indie
  • Capelli grassi: Salvia, Cipresso
  • Capelli fragili: Carota, Sclarea, Camomilla, Ylang-Ylang

Utilizzo di oli essenziali per APPLICAZIONI SU VISO E COLLO
Applicazioni su viso e collo possono essere praticate utilizzando sia i singoli OE, sia loro associazioni.

Modalità d’utilizzo
L’essenza deve essere diluita in un opportuno veicolo, in percentuali medio-basse, che tengano in considerazione la sensibilità e la delicatezza della cute di viso e collo.

  • Diluizione in olio vegetale di più comune utilizzo per le applicazioni su viso e collo, è ideale per valorizzare le sinergie tra essenze e oli vegetali, potenziandone le proprietà dermatologiche.
    Si utilizzano mediamente ca. 2-5 gocce di essenza per 10 ml di olio vegetale (= ca. 1 cucchiaio). Per migliorare la resa del trattamento, è consigliato attenersi ai suggerimenti che migliorano l’assorbimento cutaneo (vedi “Variabili che modulano l’assorbimento cutaneo degli OE”).
  • Diluizione in Kalen Olio Detergente indicata per l’igiene quotidiana di viso e collo, con effetti nutrienti e curativi. Si utilizzano mediamente ca. 2-5 gocce di essenza in 10 ml di Kalen Olio Detergente (= ca. 1 cucchiaio); si pulisce la cute con un batuffolo di cotone intriso, poi si sciacqua delicatamente con acqua.
  • Diluizione in creme per una preparazione estemporanea che utilizza la Crema base Fitomedical.
  • Diluizione in estratti idroalcolici si possono diluire piccole quantità di OE con estratti idroalcolici come le Tinture Madri per trattamenti in toccature destinate solo al trattamento di piccole aree circoscritte, in considerazione della percentuale di etanolo piuttosto elevata (circa 60%). Si raccomanda che tali diluizioni siano estemporanee, cioè preparate al momento dell’uso e consumate entro alcune ore: ciò perché i componenti delle essenze e degli estratti idroalcolici non sempre vanno d’accordo chimicamente e nel tempo possono interagire negativamente.

Avvertenze

  • Rimuovere eventuali cosmetici o profumi prima di operare su viso e collo, in modo da ridurre rischi di reazioni da sensibilizzazione incrociata in queste aree, più a rischio di altre, perché soggette a ripetute applicazioni di cosmetici e profumi.
  • Tutte le preparazioni devono essere estemporanee, elaborate nelle quantità necessarie volta per volta, per evitare modificazioni e deterioramenti.

Consigli

  • Essenze indicate per uso cutaneo Achillea, Camomilla, Carota, Cedro dell’Atlante, Elicriso, Geranio, Incenso, Kanuka, Lavanda spigo, Lavanda vera, Legno di Rosa, Manuka, Mirra, Palmarosa, Patchouli, Rosa, Salvia, Sandalo, Sandalo delle Indie.
  • Pelle secca: Sandalo, Sandalo delle Indie, Legno di Rosa, Palmarosa, Lavanda vera, Rosa
  • Pelle grassa: Camomilla, Incenso, Cipresso, Ginepro, Maggiorana, Rosmarino

Utilizzo di oli essenziali per la CREAZIONE DI PROFUMI
I profumi “naturali”, ottenuti impiegando solo OE e nessun componente sintetico (fissatori, esaltatori, ecc.), deludono spesso nel confronto con l’intensità, la persistenza e le particolari suggestioni dei prodotti industriali.
È tuttavia possibile preparare profumi naturali su base alcolica oppure oleosa, scegliendo le componenti aromatiche secondo le affinità, per i toni di “testa” e di “coda” che esprime l’insieme, o il suo “corpo” e “cuore”, cioè il profumo più caratteristico e persistente (vedi Tabella – “Note aromatiche degli OE”).
Data l’elevata volatilità della maggior parte delle essenze, si aggiungono specie con proprietà fissatrici (Benzoino, Vetiver, Legno Cedro, Mirra, Sandalo, Sclarea, ecc.), scegliendo in base alle loro rispettive affinità con la struttura profumata complessiva persistente.

Preparazione di profumi
Per la preparazione di profumi su base alcolica si utilizza l’etanolo, reperibile in piccole confezioni nei supermercati (è lo stesso alcol con cui si preparano in casa i liquori).
I dopobarba e le acque profumate contengono dall’1% al 3% di OE (gradazione alcolica fra i 60° e gli 80°), le acque di colonia e le acque da toilette dal 3% all’8% (gradazione alcolica fra 70° e 80°), “eau de parfum” e “extraits” o “parfum” dal 10% al 25% (grado alcolico fra 80° e 90°).
Si mescolano le essenze, si aggiunge l’alcol ed eventualmente l’acqua per arrivare alla giusta gradazione, si mescola ancora molto bene e si lascia a riposo. La maturazione deve durare fra 1 e 2 mesi.
Per la preparazione di profumi su base oleosa si utilizzano gli oli vegetali. Scelto l’olio più adatto o più oli per una miscela (Jojoba, Girasole, ecc.), si aggiunge un antiossidante liposolubile (Vit. E, tocoferoli) e quindi le essenze, in percentuale variabile fra il 3% e il 10%, secondo l’intensità della profumazione desiderata.

Tabella Note aromatiche delle essenze
La tabella, che descrive le note aromatiche delle singole referenze presenti nella linea Oli Essenziali Fitomedical, può orientare nella scelta degli ingredienti per la creazione di profumi.
Tabella delle note aromatiche delle essenze   55 KB in formato PDF


UTILIZZO ALIMENTARE DI OLI ESSENZIALI

Gli OE Aromi per alimenti, per il profumo e il gusto ricco ed evocativo, possono essere impiegati in cucina in piccola quantità, meglio se diluiti, per aggiungere sapore alle preparazioni.
Come per l’ingestione a scopo salutistico, anche l’utilizzo di essenze come aromatizzanti per alimenti esige rigore nell’attenersi al dosaggio indicato sulla confezione.

Esempi e modalità d’utilizzo

  • Salse per verdure crude Limone; Finocchio; Mirto; Alloro; Zenzero (1 goccia per 1–2 cucchiai da minestra di salsa);
  • Oli o Aceti aromatici a scelta, 1–2 gocce per 10 ml di olio o aceto;
  • Antipasti Limone, Arancio, Pompelmo, Zenzero, Pepe, ecc. (2–5 gocce per 4–6 porzioni);
  • Passati, zuppe Basilico, Limone, Maggiorana, Pepe, Sedano, Serpillo, ecc. (1–2 gocce per 4 porzioni);
  • Pesci (marinature) Mandarino, Arancio, Mirto, Coriandolo, Curcuma, Dragoncello, ecc. (1–3 gocce per ½ kg di pesce);
  • Carne (marinature) Cannella, Noce moscata, Cumino, Curcuma, Ginepro, Origano, Pepe, Rosmarino, ecc. (1–4 gocce per ½ kg di carne);
  • Dessert (crêpes, mousse, gelatine, ecc.) Arancio dolce, Neroli, Pepe, Cannella, Petitgrain, Vaniglia, ecc. (1–2 gocce per 300 g di prodotto);
  • Sorbetti e gelati Anice, Arancio, Limone, Mandarino, Menta, Petitgrain, Vaniglia, Ylang-Ylang, ecc. (4–6 gocce per kg di prodotto);
  • Pane o Torte Cannella, Zenzero, Pepe, Pimento, Cardamomo, Carota, Carvi, ecc. (1–3 gocce per 100 g di farina);
  • Miele Arancio, Limone, Pompelmo, Ylang-Ylang, ecc. (3 gocce per 500 g di miele);
  • Vini, Liquori Agrumi, Cannella, Cardamomo, Finocchio, Pimento, Sclarea, Zenzero, ecc. (2–10 gocce per litro).